Vuelta a España 2023, Primož Roglič: “Non si vedeva granché, mi ha ricordato le giornate di neve quando saltavo sugli sci”
Primož Roglič ha portato a casa la pellaccia nella prima tappa della Vuelta a España 2023 e tanto gli basta. Memore di tante cadute e scivolate, lo sloveno è stato tra i più prudenti nei 14,8 chilometri di Barcellona che ha visto la Jumbo – Visma perdere terreno (26 secondi) rispetto alla Soudal – QuickStep di Remco Evenepoel, anche a causa di una foratura di Jonas Vingegaard che ha chiaramente portato il resto del team ad aspettarlo. La formazione neerlandese si è mossa compatta per tutto il percorso, preferendo la sicurezza alla prestazione, convinta che questa prima tappa non sarebbe stata decisiva sul risultato finale.
“È stata una crono bagnata e complicata – commenta ai nostri microfoni dopo il traguardo – C’è sempre un po’ di equilibrio da trovare in queste corse, ma in ogni caso possiamo essere soddisfatti di essere arrivati fino in fondo. Quando abbiamo visto le condizioni meteo ci siamo detti che oggi l’obiettivo era arrivare in fondo senza rischi ed evitare problemi di qualsiasi tipo. Siamo solo alla prima tappa di ventuno, ne mancano ancora venti. Oggi non si vinceva, ma si poteva perdere la Vuelta”.
Una prova che nel complesso è servita ancora una volta soprattutto a dimostrare la grande compattezza della formazione neerlandese: “In una giornata come questa servono abilità diverse rispetto ad una crono normale, non è solo questione di potenza e aerodinamica, ma devi affrontare la prova come squadra e sono felice che la abbiamo superata tutti assieme. Non sapevamo che c’erano state cadute prima di noi, ci siamo concentrati su di noi”.
Infine, gli chiediamo come era la visibilità: “Sul percorso non vedevamo moltissimo, onestamente. Mi ha ricordato quando facevo salto sugli sci e nevicava. Vedere che pulivano mi ha ricordato quando c’erano gli addetti che toglievano la neve, è stato un bel ricordo per me (sorride, ndr)”.
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